Dipendenza da Nicotina
La maggior parte dei fumatori continua a fare uso di tabacco perché è dipendente da nicotina. Fumatori da lungo tempo subiscono delle modifiche chimiche a livello cerebrale che rendono difficile smettere di fumare.La maggior parte dei fumatori continua a fare uso di tabacco perché è dipendente da nicotina. Fumatori da lungo tempo subiscono delle modifiche chimiche a livello cerebrale che rendono difficile smettere di fumare..
RECETTORI NICOTINICI DELL’ACETILCOLINA (nAChRs)
La nicotina presente nel fumo di sigaretta attraversa il cavo orale per arrivare ai polmoni e infine a livello cerebrale, dove si lega ai recettori nicotinici dell’acetilcolina. Questo legame determina un assorbimento di sodio e calcio e di conseguenza al rilascio del neurotrasmettitore.
nAChRs sono composti da 5 subunità, disposte simmetricamente attorno al canale ionico. Il rilascio di vari neurotrasmettitori a seguito del legame della nicotina ai nAChRs svolge un ruolo importante nel ciclo di dipendenza associato al fumo.
NEUTOTRASMETTITORI
Dopamina
Questo neurotrasmettitore è legato a esperienze piacevoli e appaganti. Il rilascio di dopamina nel nucleo accumbens gioca un ruolo fondamentale per quanto riguarda la dipendenza dal fumo. I recettori dopaminergici in questa parte del cervello sono fondamentali per l’assuefazione indotta da farmaci.
Acido Glutammico
Questo è il principale neurotrasmettitore eccitatorio all’interno del cervello dei mammiferi, centrale sia per la memoria che per l’apprendimento. La nicotina provoca aumento di acido glutammico e rilascio di dopamina.
Acido Gamma -Aminobutirrico (GABA)
Questo è il principale neurotrasmettitore inibitorio all’interno del cervello dei mammiferi. Svolge una funzione opposta a quella del glutammato. Fumando, la nicotina nicotina determina (inizialmente un aumento, ma nel corso di un’ora) una riduzione della disponibilità di GABA. Ciò significa che il livello di dopamina rimane elevato e non inibito da GABA.
Ipocretina/Oressina 1 e 2
Questo neurotrasmettitore regola lo stato di veglia e l’appetito. Il fumo attenua l’effetto dell’ipocretina, aumentandone la disponibilità ma riducendo l’affinità di legame per i recettori. Questo favorisce l’attitudine al fumo; a causa del ridotto assorbimento di ipocretina, i fumatori possono essere stanchi e irritabili se non ricostituiscono i normali livelli del neurotrasmettitore.
I prodotti nel fumo di sigaretta, come l’acetaldeide, possono anche aumentare la dipendenza dal fumo. I prodotti di condensazione dell’acetaldeide riducono l’attività delle monamino -ossidasi, responsabili del metabolismo di neurotrasmettitori come la dopamina. L’inibizione delle monamino ossidasi contribuisce alla capacità di indurre dipendenza dal fumo inibendo il metabolismo della dopamina extra-neuronale.
Fumare per un lungo periodo genera un neuroadattamento. L’astinenza dopo aver fatto uso per molto tempo di nicotina provoca un aumento della “soglia di soddisfazione del cervello”. Questo dimostra un neuro adattamento centrale e può spiegare la riduzione della sensazione di piacere quando un fumatore smette di fumare.
Il trattamento dei sintomi di astinenza è di primaria importanza ; la paura verso questa condizione può essere tale da far desistere i fumatori a provare a smettere.
STIMOLO CONDIZIONATO (DIPENDENZA PSICOLOGICA)
Rispetto ad altre droghe, in esperimenti fatti sui topi, la nicotina risulta debole nel generare dipendenza. Si ipotizza quindi che i comportamenti abituali possono essere riprodotti solo in animali “superiori”, dove si sviluppano capacità cognitive più complesse.
E’ stato dimostrato infatti che fumare sigarette senza nicotina può avere lo stesso grado di soddisfazione di quando si fumano quelle contenenti nicotina. Questo è possibile per la soddisfazione costante data un comportamento ripetitivo, fenomeno che non può essere riprodotto nei ratti. La ripetitività del gesto con un amico o quando si beve una bevanda alcolica diventa un potente stimolo a fumare.